04/04/11

Primo amore ed altri affanni di Harold Brodkey

Ieri, domenica 3 aprile, nelle pagine interne dell'inserto del Sole24 è uscito un articolo a firma Christian Raimo, nel quale si dà notizia dell'imminente uscita per Fandango di una delle più belle raccolte di racconti degli ultimi 60 anni.
Si chiama Primo amore ed altri affanni.

Questo pezzo l'ho scritto su un altro blog, nel 2005. Lo riposto qui per la gioia dei grandi e dei piccini:


Ho comprato questo libro nel lontano 1985, dai banchi di un remainders di Roma.

Come spesso accade, per magia, pura fortuna o cosa diavolo altro, non so bene, deve avermi intrigato il titolo, il fatto che fossero racconti (una mia "malattia"), la copertina scarna, un titolo in font bianco su sfondo nero lucido. Sta di fatto che l'ho comprato senza sapere nulla sull'autore.

Lo lessi, ricordo, con piacere, rimanendo sorpreso dalla scrittura. Rimase, in compagnia di pochi altri testi, fra i vari traslochi che da allora ho fatti (pochi, in verità), fra le mie cose. Un compagno di viaggio.

Anni dopo con Marcello, un mio amico che scrive poesie e a tempo perso fa l'avvocato, parlavamo di Brodkey. Lo devi leggere, mi diceva, tenendo in mano STORIE IN MODO QUASI CLASSICO. Misi in moto quella manciata di neuroni che allora mi sosteneva, e trovai il link a quel primo volume nero, già sbrindellato, spaginato a forza di riletture (e qualche prestito…ndr). C'è la descrizione di un cunnilingus che dura una ventina di pagine, devi leggerlo. Mosso da morbosa passione per l'argomento, lo divorai in una estate, poi lo regalai ad una donna con la quale avevo una relazione, poco più grande di me, di robuste letture, che irrise ai miei ammiccamenti….minimizzandone l'effetto "scandalo".

Ancora anni dopo, su una bancarella vicino Piazza S.Giovanni, per allora un'inezia (3000 lire), trovai nuovamente il volume. Inutile dire che ora campeggia su uno scaffale in compagnia della "prima perla nera", come la chiamo io…PRIMO AMORE E ALTRI AFFANNI.

Brodkey, ha avuta strana fortuna qui da noi. Fuori catalogo, pressochè introvabile in diverse librerie, c'è qualcosa di suo nelle librerie online. Non so se definirlo autore di culto. So che più di qualche critico si chiese, soprattutto all'indomani dell'uscita del suo ultimo QUESTO BUIO FEROCE, perché nessuno lo avesse candidato al nobel per la letteratura.

La sua prosa, anticipando Carver, se possibile ancora più carica di grazia. E le sue parole, pacate, cesellate, hanno il potere di una voce calma, anche nel descrivere la disperazione. Nulla è mai statico, anche la più trita solitudine, rimanda ad echi, evoca "quello che c'è dietro", il non detto appunto. La sua bravura forse proprio questa. Lo rileggo spesso, volentieri. Lascio ad altri definizioni che non gli rendono giustizia "il Proust americano", "il più grande prosatore del novecento americano". Balle. Brodkey sussulterebbe nella tomba, all'accanirsi di questo sport di definizione. Leggetemi, prima, coglioni ! potrebbe rispondere, e a buon diritto.

Scomparso dopo aver lasciato "solo" 4 testi….da come ho reperito da notizie sparse per la rete, a causa dell' AIDS contratta molti anni prima, rappresenta una voce insostituibile, ad oggi, per quel mix stratosferico fra leggerezza, profondità, e poesia.

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