21/09/12

Ridi che ti passa....




















Due note veloci sull’intreccio perverso fra le "cattive azioni" e il modo col quale vengono riportate.

Penso che c’e’ un intreccio perverso e pericoloso nel modo col quale vengono riportate le notizie relative allo scandalo di turno.Buttarla in caciara è il tentativo evidente.
I fatti. Vengono a galla malversazioni. Si dira, niente di nuovo. Ok. Purtroppo è un fenomeno esteso, e come diceva qualcuno, più diffuso di quanto si creda. In altre parole, la punta dell’iceberg focalizza l’attenzione su di se, ma il “marcio” è anche (o soprattutto) a latitudini inimmaginabili.

Sono piuttosto stanco del modo con il quale si riportano queste cose, su gran parte della stampa.
Francamente, da trovare da ridere, (e fa ridere, intendiamoci) intorno alla frase della mamma di Fiorito, che col il lessico di una donna anziana vissuta in provincia di Frosinone, si esprime come può e genera umorismo involontario, intorno alle presunte precoci doti intellettive del suo pargolo, francamente non me ne frega niente.

Cosa cerca il giornalista, non lui da solo, per carità, con questo modo di raccontare adottato dalla gran parte dei suoi colleghi. Colore ? Trovare la nota comica in mezzo alla tragedia ?
Temo che questo approccio sia funzionale all’incancrenirsi del problema. E tradisca la volontà tutta beghina, consequenziale al potere, di considerare episodi questi, quando invece sono drammaticamente all’ordine del giorno.

Di vedere le foto (reperite dal compiacente di turno) dei festini…sollevare, a comando, l’indignazione (o la finta indignazione) dei disperati che con fatica tentano di arrivare a fine mese mentre costoro festeggiano a champagne…Siamo nella Francia del 1789 ?

La cosa che temo, è che di sottotraccia la ridicolizzazione depotenzi e ammannisca la giusta incazzatura della popolazione. Susciti al momento, se va bene, un sentito vaffa per poi subito dopo rientrare nell’alveo di una rassegnata accettazione del fato, mai come in questo caso “cinico e baro”.

Vorrei ridere di meno (e detto da me è singolare…avendo “fondato” un’officina che ha il precipuo scopo di pubblicare e produrre contenuti umoristici…), e veder piangere, questi signori, di più.
Compresi i giornalisti.

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