17/12/13

Perchè Pistoia?

Perché Pistoia? Che è andata cosi bene la prima che l’abbiamo voluta rifare. Luglio 2013. E’ il decimo anniversario della morte di Roberto Bolaño. Abbandonati progetti per un convegno faraonico (nel puro delirio di cletusproduction) si dirotta su una cosa più intima, quasi artiginale. Organizzata alla bell’e meglio (complice il concerto di Springsteen che vedrà il Baldi convergere sulla Capitale) si trova la terrazza di un amico compiacente e si organizza al volo la cosa. Catering, un minimo di allestimento (larvato omaggio alle pagine stese di Amalfitano citate in 2666), telecamerina digitale, e diretta streaming con Milano dove il caro Gianni Montieri, parteciperà con un suo contributo. Le tracce della serata sono disperse nel web…(per chi vorrà, i link si trovano sotto).

Stavolta il genio della lampada, al secolo Martino Baldi, ci invita a Pistoia per ripetere, con altri mezzi, ma stessi amorosi intendimenti, l’esperienza di lettura di un racconto di Bolano: La prefigurazione di Lalo Cura, tratto da Puttane assassine (ed.Sellerio). La saletta è quella di una libreria nel delizioso centro storico di Pistoia. Il palco è esattamente grande quanto la sala riservata al pubblico. Stavolta, ci sono una cantante Claudia Tellini, un contrabbassista Nicola Vernuccio, e un trombone, Paolo Ciampi . Ah, e c’è Martino Baldi.
In abito di scena, magliettina con collo alla lupetto, pantaloni a tubo attillati, scarpe delle buone occasioni: tutto rigorosamente nero. A chi li ricorda, somiglia a uno dei Gufi…che vestivano in tal guisa, ai tempi d’oro di Milano. Si comincia. Martino legge con la consueta passione. Viene accompagnato dalla musica che, salvo qualche rara sbavatura sui tempi, si presta benissimo all’incedere del racconto.

La trama è esilarante di suo. Ma di quell’ironia che è tipica di Bolano, sottesa, mai debordante, quasi trattenuta, se non nascosta. Pronta a farsi trovare dagli occhi di chi lo legge non limitandosi alla superficie, eppure capace di distinguerla in un profluvio di parole. Le storie di un gruppo di giovani donne sudamericane, finite nel giro di un torvo esule tedesco (non sappiamo se transfuga dal nazismo, o artefice in clandestinità, come la nutrita accolita di connazionali in quel del sud america). Intorno a costoro, narrato in prima persona dal protagonista Lalo Cura appunto, si agitano le pagine più corrive dello scrittore cileno. Con il suo registro che spazia dal lirismo più puro alla decadenza mai cosi ben descritta. Come la vita, del resto.

L’incedere della lettura coinvolge il pubblico, e viene scandito da brevi pause durante le quali la cantante Claudia Tellini da prova della sua meravigliosa voce che è insieme calda, perfettamente intonata all’atmosfera del locale e originale per capacità di partire in controcanto, affrontando scale volutamente disarmoniche con la più totale disinvoltura. Martino scandisce di suo, sostituendo i cartelli coi nomi dei sottocapitoli. Il pubblico dimostra di gradire, nessuno applaude (per quanto strano possa sembrare l’ho interpretato come un segno di rispetto e non di mancata compartecipazione). E’ una festa.

Il racconto si sviluppa incardinato su questo ordigno narrativo, la commistione fra i passaggi più salienti e le sottolineature degli strumenti che aggiungono un che di straniante al tutto. Tutto si tiene, in un equilibrio minimalista che lascia solo grande spazio alla parola, alla narrazione di Bolano, al ritmo della sua scrittura. Che rimane grande, anche dopo ripetute letture. Termina la lettura. Ezio ha girato quasi tutto (salvo gli ultimi due tre minuti nei quali, tipico dei mezzi cletusproduction la batteria della telecamera ha fatto ciaociao).
Usciamo, guadagniamo prima un bar su una piazza contigua e da lì diretti in collina, dove a Serravalle facciamo da cavie (scherzo) alle genialità culinarie dello chef con un menù particolare ma alla fine anche particolarmente intonato alla serata. Una luna quasi piena, visibile da dietro la torre illuminata ad arte, e un giro di Talisker old 12, si incaricano di suggellare la serata.

Pistoia. Mi ci dovrei trasferire.

In attesa del montaggio del video di Pistoia, qui per chi ha facebook, una pagina con diversi link alla serata romana.

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