20/10/09

Another snake in the wood


D’accordo, come parodia è pessima, ma davvero il succedersi di ritrovamenti di pericolosi serpenti a sonagli in quel della pineta di Ostia, comincia a preoccupare i frequentatori, e fra questi anche lo scrivente.

A distanza di pochi giorni, sono stati rinvenuti da impavidi appartenenti al Corpo Forestale dello Stato (CFS per gli amici), due esemplari definiti “molto pericolosi”, di serpente a sonagli, il cui antidoto, nella patria di Rita Levi Montalcini, non è presente ma va richiesto, a quanto ho capito, in Belgio (ah, il fulgido periodo coloniale…) o in qualche altro paese europeo di sicuri trascorsi coloniali.

“Generi coloniali”, fino a qualche anno fa, la scritta ancora resisteva in qualche sperduto paesino dello stivale, a testimoniare, su qualche bottega, gli antichi fulgori dell’Impero. Ora, se recitata a degli studenti di un qualsiasi corso di media superiore, potrebbe, al meglio, strappare un sorriso, venendo scambiata facilmente, per una bizzarra maniera di chiamare, che so, una profumeria.

Il fatto che a distanza di pochi giorni, siano stati avvistati tali esemplari deve costituire motivo d’apprensione fra coloro, che a vario titolo, frequentano detta pineta. La cosa non manca di assumere un risvolto erotico. Innumerevoli sono infatti i tratti di detta pineta (aggredita con metodica costanza, da anni, da incendi dolosi), infestati da prostitute e trans, soprattutto nelle ore pomeridiane e serali. La presenza di serpenti, prim’ancora che reminescenze bibliche, rimanda a fantastici giochi erotici con essi, praticati dalla mai dimenticata Cicciolina (in arte: il vero nome Ilona Staller) dalle pagine di qualche rotocalco porno, che deve aver a mestiere irruvidito la mia adolescenza (e con essa la capacità ottica delle mie diottrie).

I serpenti, ci mancavano. Antichi mestieri verranno rispolverati. I famosi incantatori (oggi agilmente sostituiti da telepredicatori d’ogni sorta e colore, che vomitano le loro sentenze dagli schermi televisivi ad ogni ora del giorno, e della notte), torneranno a popolare i vialetti, una volta alberati, di ciò che resta della Pineta (un tempo, al suo interno si tenevano gare di automobilismo…).
I serpenti che conferiranno la giusta dose di thrilling alla dichiarazione del pensionato di turno, alla moglie imbigodinata e dalle calze calanti immortalata da Aznavour “cara, vado a fare due passi in pineta”.
“Hai preso l’antidoto ?” si sentirà rispondere, come una di quelle false cautele che insieme, liberano l’animo dalla speranza che gli capiti a tiro il rettile, e tacitare la propria coscienza con la più comoda delle coperte (psicologiche) “ma io, infondo, glielo avevo detto….” (di non andare).

Ecco, chiunque li abbia depositati lì, al di la delle intenzioni, andrebbe ringraziato. Sta regalando porzioni consistenti di brivido (e con essa la dovuta attenzione massmediatica che comporta) agli ignari praticanti (nell’ordine) di footing, bike o semplice camporella.

qui "more info about" come dicono a Camisano Vicentino

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