09/02/09

Un’altra Vermicino

Ovvero, Fare informazione oggi in Italia.

Le tv hanno appena dato la notizia della morte di Eluana Englaro.
Non ho volutamente detto niente, in proposito, nei vari lit.blog nei quali in questi giorni ci sono stati numerosi post. Trovo la materia troppo seria per poter essere liquidata, ancor più incalzata da un’emotività che certo non aiuta a prendere decisioni ponderate, con qualche sapido commento in giro.
Resto in silenzio sul fatto in se, per una forma di rispetto verso i familiari, al loro dolore privato.

Ma quello che è accaduto in questi giorni, e ancor di più stasera, ha da solo il merito di sollevare qualche domanda. Fresco della lettura di un testo (recensito alla bell’e meglio qui), vorrei chiedermi qualcosa sullo stato di salute dell’informazione italiana.

In questi giorni abbiamo letto, ascoltato, visto di tutto. La memoria mi ha rimandato alla famosa diretta di Vermicino. Anche allora, c’è chi ci ha scritto delle tesi di laurea, l’apparato mediatico fece qualcosa che nella storia del nostro paese non aveva precedenti.

Stavolta, depurata dai fattori contingenti, non mi sembra ci sia molto di diverso.
Ovvero, facendo leva su un tema che per la sua natura interessa tutti (allora era un bambino che poteva essere nostro figlio, caduto per errore in un pozzo mal ricoperto e profondissimo, stavolta una ragazza di trentanove anni che da mesi ci siamo allenati a vedere nel fulgore dei suoi diciotto, bella come possono esserlo tutte le giovani donne a quell’età). La vita e la morte. L'occhio di bue che si posa, sul palcoscenico di un'esistenza privata, denundandola, rendendola di tutti.

Subito (voglio pensare preparati con cura) sono partiti i professionisti dell’informazione coi loro "coccodrilli!. L’irruzione della notizia deve aver sconvolto nemmeno tanto i palinsesti. Solo Mentana, da un lancio che appare sul sito del Corriere, ha minacciato le dimissioni perché in luogo di un’edizione speciale di Matrix hanno comunque deciso di mandare in onda ugualmente come previsto dal palinsesto, il Grande Fratello.
Singolare il suo rammarico “…non si vive di solo auditel”.

Da questa gara che si sforza di cavalcare l'onda emotiva, con l’aggravante dell’effetto “scenico” dell’avvenuta morte, non si salva nessuno. L’immancabile Fede, cosi come il suo collega Vespa, Lerner su La7. Forse è solo la forte contrapposizione dei sentimenti, appunto, ad aver impedito un’azzardata (ma lecitissima vista la risonanza) trasmissione a reti unificate.

E la cosa che mi lascia sgomento è la grande capacità di costoro di saltare a piè pari nelle più intime convinzioni di ognuno di noi, tentando di manipolarle come meglio possono. Non c’è un’etica, non esiste uno stile. Non ne faccio un calderone, ma davvero in questo coro cacofonico di voci (le suorine che l’hanno amorevolmente accudita, i politici che con espressioni impostate si battono il petto, finanche all’ultimo dei carabinieri che sostano davanti alla clinica comicamente chiamata La quiete) qualcosa si perde.
Si dirà, che vuoi ? E’ stata una vicenda che ha commosso, che ha visto divise le opinioni di tutti, in senso trasversale, volevi che non ne parlassero ?

No, è che mi spaventa questo concorso al necrologio più fico, questo ricorso alla lacrima tanto facile quanto poco sincera perché esibita, insistita. Vorrei che chi si occupa di informare tenesse più a cuore un concetto, semplice quanto impopolare in questo momento, quello del RISPETTO del dolore altrui.

La morte di un uomo è cosa che ci riguarda tutti, diceva qualcuno. Imparare a tacerne, prima ancora che costituire un venir meno al dovere di informare, è qualcosa alla quale non si ispira più nessuno.

E stasera, davanti a questo spettacolo indistinto, per assurdo, lo share vorrei premiasse il Grande Fratello. Con una non trascurabile differenza. Penso che nella “casa”, stavolta, siamo tutti noi.

3 commenti:

  1. caro cle, di alfredino rampi mi ricordo benissimo, ero una bimba all'epoca. Quella è stato veramente una deriva verso il peggio dell'informazione, con la differenza che ogni ulteriore
    passaggio è esacerbato, ancora più cannibalistico del precedente. Sentivo in questi giorni che abbiamo uno dei peggiori sistemi di informazione del mondo. Come non condividere? Ciao, Arte.

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  2. sono d'accordissimo. Avevo rimosso Vermicino, ma il parallelo calza benissimo. Rimosso Vermicino, come tra poco sarà rimosso questo (parlo per tutti...) come rimosso il buco dell'ozono e la foresta amazzonica e il delitto di Erba tante altre cose, per le quali si scatena la gara all'informazione e poi, silenzio...non ci preoccupiamo più.

    questo è OT... è che non so come comunicare se non qui...gli utlimi commenti fa, mi ero chiesta se sei anche tu come il resto del mondo in FB e magari ti ho tra gli amici senza saperlo, visto che ne ho un tot "nati" lì... e mi veniva un po' da ridere, all'idea.

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  3. Grazie Arte, e grazie anche a tiptop. La mia mail è cletus19[at]gmail.com Quanto a facebook, per una forma di snobismo degenerata e incurabile, ne sono esente. Coltivo i pochi rapporti rimasti qui e in quella cosa chiamata "vita-reale"...anche se, a volte, riconosco sia più virtuale di quella virtuale.

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