Ci giro intorno da un pezzo. Assisto allo sviluppo di tecnologie come un bambino davanti ad un telescopio, capace di proiettarlo fra le stelle, fino agli angoli più bui e inesplorati della narrazione.
E’ da tempo che accarezzo l’idea, non so quanto originale, di giocare con i sensi. Superare, per un attimo, l’asfittico confine bi-dimensionale della scrittura-lettura come fin qui è stata percepita.
Usare l’iper testo per aggiungere alla narrazione sfumature altrimenti delegate solo alla penna.
Se descrivo una mattina di pioggia, uno stato d’animo, posso far ricorso ad un’immagine che si apre facendo clic da qualche parte nel testo, o inserire un contributo audio, di suoni (musiche, parole, mantra, quello che sia) per accrescere la suggestione, per rendere “completa” e percebile anche con altri sensi la narrazione. Certo, qualcuno potrebbe obiettare, ma cosi facendo uccidi la fantasia del lettore, lo soffochi con un eccesso di informazioni, quando tutti i dogmi dell’arte di scrivere suggeriscono di fare esattamente il contrario (fino agli eccessi).
Però è un fatto che stanno prendendo piede i libri elettronici. Se ne parla molto. Probabilmente dovremmo abituarci a lasciare per strada qualcosa, avere la capacità di reinventare anche il modo di fruire di un’opera letteraria, a partire dal mezzo sul quale viene declinata.
Si dirà, allora perché non fai un film e la smetti di menartela ?
Sta per uscire La strada, il film tratto dal romanzo omonimo di Cormac Mc Carthy. Dopo aver letto il libro (su carta) (sul divano) andrò a vedere la sua trasposizione cinematografica. Proverò a confrontare i panorami che l’autore è stato capace di farmi immaginare, sdraiato sul divano e incollato al libro in un livido pomeriggio di novembre di un paio di anni fa. Stavolta lo farò seduto su una poltrona di qualche multisala, magari accanto a qualche coppia chiacchierona (di quelle che sentono l’irrefrenabile desiderio di commentare ogni singola sequenza, togliendoti buona parte del piacere della visione del film).
In ogni caso. Grande è il disordine sotto il cielo.
La situazione, è dunque, eccellente.
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