28/08/09

Saper stare agli scherzi











Gli olandesi mi stanno simpatici.
D’accordo, in un desolante panorama di stati europei, ci vuol poco ad emerge quanto a originalità, coraggio nelle decisioni impopolari, e distinzione dal piattume clerico-destrorso.
Dall’eutanasia, alla tolleranza circa le personali inclinazioni sessuali, l’idea che me ne sono fatto è di un insieme di persone che hanno trovato un equilibrio, impostato un modus-vivendi improntato al rispetto dell’individuo, e che fa perno su un concetto di libertà che mi trova più che concorde.

Tanta felice combinazione di caratteri sociali, porta inevitabilmente ad accettare gli eventi della vita con singolare estensione del senso dell’umorismo.

La notizia è questa. Nel 1969, a pochi mesi dal mitico sbarco sulla Luna, la Nasa pensò bene di mandare in tour (alla stregua di un importante gruppo rock) l’equipaggio di Apollo 11, in diverse capitali europee. Nel corso di tali visite, come si conviene, i nostri pensarono bene di utilizzare a mò di cadeaux dei reperti del suolo lunare. [ricordo ancora, bambino, una visita col mi babbo nella sede di un museo, fra i bianchi marmi dell’EUR, per osservare, da dietro apposita teca blindata, la prova provata del viaggio del secolo].

Apprendo, da articoletto di spalla pubblicato sul sito del corriere, che l’indomita curiosità olandese, a costo di innescare un'empasse diplomatica, ha portato un gruppo di mattacchioni ad analizzare uno di questi reperti, stabilendo che si tratti non di pietra di origine lunare, quanto di banalissimo legno adeguatamente fossilizzato.

Immaginate fosse successo da noi ? Interrogazioni parlamentari, convocazione dell’ambasciatore per non meglio precisati chiarimenti, tensione nelle relazioni internazionali (come se non bastassero quelle già in tavola) importanti tromboni, chiamati ad esecrare tale, vile, comportamento. In Olanda no, lì alimentano ancora, insieme ad un sacco di altre belle cose, anche un discreto senso dell’umorismo. Lo terranno esposto, al Rijksmuseum di Amsterdam comunque.

Bellissimo il commento attribuito alla signora Xandra van Gelder, portavoce del museo nel quale il reperto è esposto: «È una bella storia, con molte domande che non hanno ancora una risposta. Comunque possiamo farci una risata».

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