Se qualcuno arrivasse per caso su queste pagine, e si prendesse la briga di scorrere i nomi, in basso a destra, dei “Bottegai” potrebbe facilmente trovare, debitamente inserito in ordine alfabetico, il nome dell’autore di questo testo, pubblicato da Transeuropa.
In base già solo a questo, scrivere qui in bottega, intorno ad un testo scritto da un sodale, fa un certo effetto. Questo è il primo libro di Demetrio che ho letto. E che mi ha incantato.
Lasciando da parte un retrogusto di invidia per la sua intrinseca bellezza, trovo che si tratti di un testo complesso, che l’autore (qui il suo pregio) ha saputo rendere con una prosa leggera, anche se dura. Dandogli il peso che meritano, ho sentito dietro il suo incedere il profumo del miglior Cortazar, certi echi di Izzo. Ma sono paragoni che suonano sempre ingenerosi, diciamo assonanze, che in alcuni passaggi hanno saputo evocarmeli.
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