Un'eterna giovinezza, quella di questo chitarrista. Non pago dei successi ottenuti, e in evidente fase creativa ha messo insieme una dozzina (13 per essere esatti) di brani, a suo dire assolutamente casuali, dividendoli con altri calibri del suo tenore e ha sfornato questo essenziale, anche già dal titolo (Clapton), lavoro.
Uno come lui potrebbe riscrivere anche il Requiem di Mozart, per intendersi. E la summa della sua straordinaria tecnica con la chitarra, traspare qua e là, in questi rilassanti e dolcissimi brani, impreziosendoli ancora di più e rendendoli subito di facile ascolto.
Clapton ha al suo attivo decine di dischi. Ha avute numerose soddisfazioni e riconoscimenti. La cosa che sorprende è che, al contrario di molti suoi colleghi, quando e se decide di tornare in sala d'incisione, è capace di fugare ogni e qualsiasi dubbio circa l'intento di fare cassa sfruttando la fama. Cosi, la riuscita del lavoro, sgombro da inesistenti (immagino) bisogni economici, ha tutta la freschezza e l'immediatezza di un'ennesima dichiarazione d'amore alla musica, foss'anche lo slow country delle sue ballad, cosi come dei brani più dichiaratamente ispirati alla tradizione blues.
Un ottimo lavoro, adatto a queste giornate che si approssimano, umide di pioggia e da passare in casa, con ottime sonorità di sottofondo, e rilassanti.
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