17/10/10

Medioevo

La Premiere dame, Carla Bruni












Le grazie. Una volta si chiedevano le grazie.
Anche oggi. Anche la mamma di un connazionale morto nelle galere francesi, rispolvera questo istituto desueto.

Nelle moderne democrazie occidentali, stando alla carta, dovrebbero vigere diritti e doveri. L'essersi lasciati alle spalle l'elemento della discrezionalità (che certo non è stato un cadeaux, ma è costato morti e sangue, nel tempo), per arrivare a binari che incardinassero principi cosi ben saldi da costituire (d'accordo, malandato) il nostro "tappeto" sociale.

Menomale che Madame Sarkozy, sensibile alle buone cause, può ricordarsi i suoi natali e contribuire, dall'alto della sua autorità “morale” a dirimere i tanti lati oscuri che intorbidano la vicenda.

E' un tristo gioco delle parti. Per ottenere visibilità, oggi devi interagire in qualche modo con qualcuno che agli occhi della fruibilità del concetto di notizia, possa rompere il silenzio assordante e repentino, col quale tanti fatti di questo genere, si incamminano sotto il peso dell'indifferenza, e da highlights dell'orrore che affastellano la nevrastenica maniera di raccontarci, ad esser dimenticati in breve tempo.

Per servirci l'orrore popolare, tutti i palinsesti hanno oramai previsto l'acquisizione del certificato di residenza in quel di Avetrana. Di questa mamma che non si rassegna, se si torna a parlare, è perchè “menomale che Carla c'è”.

Stiamo messi cosi.

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