14/11/08

Copiatelo, ma davvero.


Scalpore (ma poi è il termine esatto ?) sta suscitando un questionario che il “Presidente eletto” (fantastica come definizione) Barak Obama ha inviato a coloro che intendono ricoprire incarichi di medio-alto livello nella nuova amministrazione che sta allestendo in vista dell’investitura ufficiale prevista per il prossimo gennaio.

Le domande vertono su una serie di aspetti e sono sommariamente riportate in questo articolo.
L’intento, giudica l’autore dell’articolo, è oltre a fornire e dare prova di trasparenza assoluta circa i propri comportamenti sociali, anche quello di svelare eventuali rapporti con le lobby.

Ora, alla luce di come stiamo messi da noi, coloro che si sbracciano ad attribuirsi la palma dell’esempio (tutto italiano) dovrebbero umilmente provare a fare un esercizio analogo.
Ridurre alla fame gente come Gianantonio Stella o Marco Travaglio, riportando le cose sotto l’egida dell’efficienza e non del pecoreccio “tengo famiglia” che è duro da estirpare dai patri lidi.

Cosi, galantuomini come i palazzinari romani, ai quali va il nostro commosso ringraziamento per lo sperpero di tempo impiegato (soprattutto in graziose giornate di uragani come queste) per transitare su arterie obsolete e strozzate dal risultato della benevolenza urbanistica del Comune di Roma (attuale e pregressa, beninteso), si troverebbero a dover competere sul mercato senza “ciambelle di salvataggio” che in luogo di garantire “corsie preferenziali” ad interessi privati, metterebbero al centro, per una volta, gli interessi “pubblici” (della collettività) .

Un’utopia ?Forse, ma stiamo a vedere. Dallo stile di lavoro di quest’uomo dovremmo aspettarci davvero una lezione. Che meditino i suoi paladini locali (di oggi e di ieri).

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