In totale silenzio, sulla blogosfera, la vicenda definita “surreale” della nomina alla Direzione del Commissione parlamentare di vigilanza sulla RAI.
Piccolo passo indietro (ma illuminante). Semanticamente la parola “vigilanza”, accostata a “parlamentare”, definiscono ambiti che resta difficile vedere applicati, nel novero delle democrazie occidentali, al concetto di libera informazione..E svelano, tutte insieme, le anomalie del sistema italiano.
Intanto, la definizione di RAI, servizio pubblico. Che genera, o dovrebbe generare, informazione.
Non che non lo faccia, eh. Solo, un po’ a modo suo. E questo da il senso della lotta all’ultimo sangue che si sta svolgendo, nel silenzio totale dei blog radical-chic nostrani.
Una pagina triste. Che ricorda la vicenda di Sisto V. Dato per malato, durante il conclave, venne investito comunque dell’insigne carica papale, contando sul suo precario stato di salute, e quindi, implicitamente (e questo dev’essere un vizio che tuttora si perpetua in forza di questo retaggio) prendendo tempo e contando sull’assottigliarsi di quest’ultimo, stante le condizioni di salute del predetto. Il pontificato di Sisto V durò, cosi ci dice la storia, cinque (immagino lunghissimi) anni.
Non conosco Villari. Di Zavoli so che è stato un discreto dirigente RAI. Sulla sceneggiata delle dimissioni, se proprio ce n’era ancora bisogno, stanno facendo tutti, ma proprio tutti, una pessima figura. Quello che alla fine rimane, è che da questa melma del potere non se ne esce.Con buona pace dell’informazione. Che in questo paese, solo per gli illusi, può ancora dirsi libera.
CIAK, SI GIRA!
4 giorni fa
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