02/11/08

Cortocircuiti metropolitani

Giorni fa, ora di pranzo.
Sono a tavola con una masnada di tagliagole. Colleghi che non guasterebbero in un remake italiano dello splendido film “The big kaouna” del mitico Danny DeVito.

Mentre si discetta del più e del meno (ma soprattutto del meno) suona il cellulare.
Leggo sul display “Stefania”.
Faccio mentalmente appello alla mia memoria per ricordarmi di costei. Arrivo alla velocità della luce a definire chi è, anche aiutato un po’ dalla voce….Cletus ?
Si, rispondo, con nonchalance.
Ciao sono Stefania.
Si l’ho visto.
(mentre mi chiedo cosa possa volere…ricordo che ci sono uscito a cena una sera ma la cosa è morta lì, e da allora ci siamo visti sempre e solo per questioni di lavoro, nelle rare volte che passo a trovare il cliente presso il quale lavora).
Senti Giuseppe, ho un problema coi denti.

Ora, per pura coincidenza anche io sto attraversando una fase analoga e sto raccogliendo preventivi per una cura il cui costo si aggira su quello di un’utilitaria. Cosi, inebetito dalla curiosità mi dispongo all’ascolto e sento che mi dice….
“ho problemi, mi si sono rotti due denti, non riesco a masticare”….

A quel punto, realizzo che è un altro Cletus quello che sta cercando e la blocco….Senti Stefania, prima che la telefonata scivoli sul compromettente, credo che sia un altro Cletus colui che stai cercando, io non faccio il dentista (almeno…non ancora).

Silenzio.

Dopo qualche secondo di sbigottimento. Scusami Cletus, è che sto guidando e non ci vedo bene, ho cercato sulla rubrica e t’ho chiamato scambiandoti per un altro Cletus che fa il dentista.
Si me ne sono accorto.
Nel frattempo la platea di colleghi che ha assistito alla telefonata era variamente piegata sui rispettivi piatti a ridere a crepapelle.

Non parlarmi di denti, Stefà, sto messo peggio de te.
Sentiamoci per andare a cena magari eh ? E fammi sapere se il tuo amico è bravo !
Ok, si certo, e scusami ancora, Cletus.
Di niente, ciao.

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