29/03/09

Diario (dell'ultima settimana)

Ford, Gran Torino








Lunedi
Si continua a morire, per strada. Su una strada che percorro spesso, ed in un orario (le 21) che non ha impedito, stando alla ricostruzione (confusa) della dinamica dell'incidente, ad una Xantia condotta da un uomo che risulterà positivo ai test sia narco che alcolici, di saltare uno spartitraffico di alcuni metri, costituito da un'aiuola, e di piombare, si dice a 170 km/h, su una panda a bordo della quale due uomini intorno ai trentacinque anni, hanno perso la vita (tornavano o andavano ad una partita di calcetto). Queste le parole che ho trovato cercando, via google, "more info about", come si dice a Vercelli. Fuor di ironia, quando qualcuno fa notare che è letteratura (inconsapevole ?) anche una lista della spesa, ho trovato agghiaccianti (in termini di scrittura) queste frasi (non me ne voglia l'estensore se copio-incollo):


“Non sono morti carbonizzati. Non scrivete inesattezze, per favore. Sono stato il primo ad intervenire (volontario di protezione civile), ed ero in zona per andare da un'amica. L'incidente era appena accaduto. Nella Citroen erano in due, ed il passeggero è morto per emorragia interna dopo che i vigili del fuoco e i soccorritori del 118 l'hanno tirato fuori, perché era incastrato dal sedile contro il cruscotto che gli si era conficcato sotto al costato. Io ci ho parlato per tenerlo sveglio fino all'arrivo di vvf e 118, così come ho fatto con Francesco, il ragazzo che guidava la Panda e che è morto insieme al suo amico seduto accanto schiacciati dal motore della macchina che nell'impatto è venuto indietro. La macchina NON HA preso fuoco, e loro sono morti poco dopo che ci parlavo io. La morte è stata dichiarata da un medico del San Camillo che stava tornando a casa e passava su via Newton come me. QUESTA è la realtà dei fatti.
Giovedi
Booktrailer a Roma.
Volevo farne un post a sé, e si che la gran mole degli appunti me l'avrebbe consentito. Niente, per ora, ci tornerò su. Bella serata, creata da quella dama infaticabile che risponde al nome di Annarita Briganti, ma come si dice a Roma, le chiacchiere stanno a zero. Il booktrailer, questo sconosciuto. Si sta ancora definendo. Ma le discussioni, e gli incontri come questo, servono. Servono per definirlo. Fra chi lo interpreta come un modo per promuovere la vendita di un libro, e chi vorrebbe dotarlo di una sua dignità, il divenire di questo strumento si carica di tutte le incertezze che accompagnano chi lavora nella cultura, in questo paese. Singolare, ad un certo punto della serata (che per tutta la prima parte ha potuto vantare il raro primato di non aver fatto vedere nemmeno un booktrailer, tanti gli argomenti sui quali i presenti si sono misurati), sia emerso lo scarto fra chi vuole che i libri (i propri ? tutti ?) si leggano e chi si accontenterebbe di venderli). Fra sentenze tutte da confutare (“I libri ? In televisone non vanno”: citando autori televisivi della paleoRai), e battute di spirito (grande Peppe Fiore che ha parlato del suo prossimo “La classe dirigente del paese”) Prosecchi troppo poco freddi e universitari in libera uscita, hanno fatto il resto..

Venerdi
Una commessa di un grande magazzino: “io esco alle sedici”. Incamero l'info, interrogandomi sul probabile utilizzo ? Vuole un passaggio ? Ha bisogno di rendere evidente la sua disponibilità ? Alcune donne, passati gli anta, sono come il vino buono, cosi come le capacità organolettiche anche lo charme aumenta. In serata riesco, finalmente, a vedere Gran Torino, di Estwood. Gran bel film, e sopratutto, grande interpretazione. Vedi sopra: invecchiando, 79 primavere, il buon Clint continua a regalare sorprese e chicche, che ti fanno uscire dalla sala più vivo di quando ci sei entrato.

Sabato
Cattiva informazione. “Le destre sono un pericolo per l'avvenire” senza occhiello.
Modo onesto di titolare, da parte della redazione di corriere.it un articolo di Vargas Llosa, (che poi, integralmente, è pubblicato oggi nell'inserto del Sole24ore) che parla si di pericoli derivanti dagli integralismi destrorsi, ma di ben altra parte del globo: il medio oriente. Poi prontamente corretto. Come risulta qui, riferendolo, come intendeva Llosa, ad Israele e non all'Italia.


Domenica
Prendo in mano la Stampa di ieri (tuttolibri è un must). Non nell'inserto, ma nelle pagine di economia leggo un articolo :“E Passera produce tre “corti” con Olmi, Salvatores e Sorrentino”, l'occhiello, “finanziati tre minifilm all'insegna dell'ottimismo”.
(qui altra notizia). Come chiamarli ? Factory-trailer ? Economy-trailer ? Spogliato da qualsiasi vetusta definizione, prendo per buona una tendenza imperante: il linguaggio cinematografico (come per i booktrailer) è individuato come il più facilmente ricettivo. Una tendenza, che tradisce tutta la necessità di immediatezza rivelando, insieme alla sua potenzialità come conduttore di messaggi, anche quella di grande stimolatore di suggestioni. E di manuali con istruzioni per l'uso, adeguati, non che se ne vedano molti in giro.


Per finire: La battuta (amara) della settimana (sentita dai banchi di un mercatino rionale) "qui in Italia di legale c'è rimasta solo l'ora".

2 commenti:

  1. "Una commessa di un grande magazzino: “io esco alle sedici”."
    Clé, perché queste cose non capitano mai a me?

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  2. Di prosecchi non me ne intendo ma il fatto che una professoressa abbia portato i suoi studenti ad una serata sui booktrailer mi è piaciuto tantissimo. Potrebbe accadere a New York e invece è successo in Italia... Grazie di essere venuto!

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