16/12/08

Altro trasloco ?

La sonda Cassini (che prende il nome, per una volta, da un celebre astronomo italiano, tale Giandomenico), delle nostre coscienze et speranze, è nei dintorni di Titano.

Titano, riserva delle sorprese, come quelle dei vulcani gelidi. No, non è un ossimoro. Erano vulcani che, come molte partite Iva in questo momento in Italia, erano in attività e adesso non lo sono più.

Dove c’è acqua uno straccio di forma di vita, sostengono gli astronomi, deve esserci stata.
Con tutta quella che è caduta in questi giorni, qui a Roma, e non foss’altro che per contiguità con gli inquilini di San Pietro, ce ne stiamo garantendo almeno porzioni importanti.

Si approssima il Natale, chissà se la sonda, transitando sulle allagate periferie romane, sarà capace di donare un sorriso ai tanti bimbi che si affacciano, malcerti, alle finestre ed osservano le distese (non so se salate o meno) d’acqua che circonda le loro case, che sommerge le loro strade, che dona a noi, prim’ancora che la pace, la rassegnata convinzione che la natura segue un blues tutto suo.

Macondo, il celebre paesino di Cent’anni di solitudine del buon Marquez, nel quale pioveva sempre, sembra un pallido ricordo. La nuova frontiera della narrativa italiana, partirà dalle sponde del Tevere, nel quale risciacquare non già una nuova fiction sui Promessi Sposi che la Rai minaccia di propinare, ma un qualcos’altro, capace di distoglierci da questo malessere di sottotraccia che stenta ad andarsene via, soprattutto se per giorni non si vede il sole.

La sonda Cassini, non conosce soste. Nessun autogrill, nessun telepass sulle autostrade della galassia. A Titano il clima non sarà un granchè, pochi negozi, librerie neanche a parlarne.
Ma soprattutto il sonno. La possibilità di dormire sonni tranquilli, senza gli schiamazzi che il vivere civile ci ha abituato a dover sopportare.

Mi trasferirei li, per un po’.
Almeno, fino alla fine delle feste.

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