31/12/08

Buoni propositi per l'anno a venire

Era il 2003. Vibrisse lanciò un tema circolare (non ci furono vittime...) proponendo all'allegra accozzaglia di redigere una lista (non importava lunga quanto) afferente ai buoni propositi per l'anno a venire.

Siccome la rete, e un comodo hard-disk remoto, sono come il maiale: non si butta via niente, ripropongo qui il mio "tema", trovandolo (mannaggia) tuttora di una sconvolgente attualità.

In ogni caso: che sia un buon anno, per tutti !

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La scuola italiana sta andando a puttane.
Ma sono temi da dare a una bimba di 8 anni ?
Mi ha chiesto di aiutarla,
Ma come posso scriverle io un compito
che puzza lontano un miglio scritto da un adulto ?

E' che i miei bisogni non coincidono con
i suoi, questo lo capirebbe anche un bimbo.
Con cio' provo lo stesso a stendere un
improbabile elenco di buoni propositi per l'anno
nuovo.

Premesso che a me non me ne frega niente.
Mi faro' meno seghe, alludo a quelle mentali,
tranquilli: di quelle d'altro tipo, non posso
assolutamente farne a meno.
Cerchero' di sottrarmi dall'influenza
nefasta della pubblicita': io sono un istintivo,
rifuggo dalle mode.
Indossero' lo stesso orologio, incurante
dello sguardo da gran figa della testimonial di turno.
Evitero' di compromettere ulteriormente
il magro bilancio familiare indebitandomi,
per una fiammante utilitaria subdolamente suggerita
da un bel paio di cosce che scendono dal suo lato guida,
cosi come portero' alla naturale conclusione,
senza ricomprarne,
la teoria di boccette di profumo per uomo che
albergano ai lati del mio lavandino.
Fottendomene allegramente di quelle maledette
pronunce francesi che accompagnano spot da
erezione galattica.
Girero' alla larga dalle profferte di crociere
nei mari del sud. La mia collega d'ufficio non ci
verrebbe mai. Cos'altro ?
Tentero' di impegnarmi un po' di piu'
nell'osservanza della raccolta differenziata,
evitando di gettare, all'alba di risvegli di rancore,
le bottiglie di plastica della minerale nei sacchi destinati alla
carta.
Comprero' meno quotidiani, e cercherò di
ultimare, inizare del tutto a volte, quella alta pila di
libri, degna della cella di un ergastolano, anziche'
cadere preda della smania d'acquisto in ogni
sorta di libreria di questa sporca città, evitando in particolar
modo remainder e bancarelle dell'usato.
Non comprerò su internet. Destinerò invece
il risparmio di queste spese, agli alimenti
dei miei tre boxer, di carne…non di stoffa,
che mangiano, e molto.
Non andro' in vacanza, va da se.
Se posso, eviterò di continuare a lavorare
per una società, che come molte altre in
Italia in questo momento, rischia di finire
nelle fauci di qualche multinazionale
in ossequio agli istinti di globalizzazione.
Nemmeno il caso di scomodare il concetto
di reciprocità…che so…magari provare il
brivido (posto che poi mi piaccia) di esser
trasferiti una mattina, dall'altra parte dell'Atlantico.
Non fonderò un partito politico.
Abbiamo gia' dato…
Cercherò di ripianare i conti con quell'angelo
della mia dentista. Anche per ciò che riguarda
i capi d'abbigliamento, terrò in ottima cura
quelli che già possiedo, informati da un criterio
classico-ripetitivo..cardine che non mi abbandona,
il sobrio e' un ever-green in questi casi.
Insomma, eviterò di credere che l'istituzione
di un pedaggio sul grande raccordo anulare,
ancorchè consentire di finanziare linee ferrate
per decongestionare il traffico e limitare i danni
per la salute, ponentino o no, sia un vero
toccasana per questa città.
La musica ?! Lì non potrò derogare.
Salvo dotarmi di un modem cosi veloce
da scaricare intere discografie nello stesso
tempo di uno sbadiglio davanti al Maurizio Costanzo Show,
che del resto non vedo.
La smetterò di mandare script per spot sensazionali
via email a tutte le agenzie pubblicitarie del regno.
Glieli spedirò per posta. Con ricevuta di ritorno.
Avrò in questo caso la certezza che almeno
siano finiti nel giusto cestino dei rifiuti,
mica in uno qualsiasi.
Eviterò ancor più di adesso di sottoporre
ai miei attacchi di logorrea chiunque mi
capiti a tiro…magari di mattina, al bar,
magari davanti ad un cappuccino,
sfogliando il giornale e commentando
a voce alta come fanno i pazzi.
Inseguirò la Grazia.
No, non un'altra collega d'ufficio.
Ma quella che consente di sopportare
quest'insulsa sequela di giornate
che ogni 365 vengono incorniciate
in affari che poi chiamano calendari,
ridotti spesso a cataloghi di intimo,
cosi divertenti come i primi che Postal Market
ti spediva a casa e ai quali tanto debbo,
circa la costruzione del mio, proprio,
immaginario femminile.
In breve, se non fosse per la consapevolezza
che nel 2025, data nella quale verrà' indubbiamente
celebrato il prossimo Giubileo, sarò
un simpatico vecchietto rompicoglioni,
sarei atterrito già da ora,
con congruo anticipo in questo imminente 2003,
memore di quello che hanno saputo fare
gli assessori alla mobilità di questa città
in occasione di quello recentemente festeggiato,
e starò buono buono in qualche
cronicario di provincia, dove un genero incravattato,
dalle vaghe somiglianze di Alberto Sordi,
intimerà, con fare direttivo, rivolto al personale,
oramai tutto di colore, "Trattatelo come un Re".

Papaaaaa, ti sei di nuovo addormentato sul divano,
mi dai una mano a fare questo compito ?

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