Sul sito del corriere, immagino come una di quelle notizie di “contorno”, di quelle per intendersi che servono a fare audience e allo stesso tempo a colpire per la loro stranezza, appare questo simpatico trafiletto: “Florida: tornano a casa e trovano un alligatore sulla porta”. Aggiungi un posto a tavola, verrebbe da dire. La notizia è corredata da un congruo numero di istantanee che ritraggono l’anfibio proprio sullo zerbino dell’abitazione, come in attesa che qualcuno si degni di aprire la porta e accoglierlo, come ogni ospite che si rispetti.
Sull’irruzione di questo tipo di animali nella vita domestica dell’homo-metropolitanus, tanto si è detto, e nell’immaginario collettivo non si contano le storie (leggende metropolitane o meno) che narrano di animali esotici trovati in contesti urbani, grazie ad improvvidi padroni. Boa, scimmie, struzzi, varani, la gioia degli etologi.
La notizia, vista la zona, non è però cosi eccezionale come vuol sembrare. Nelle Everglades (regione dello stato della Florida) la presenza di alligatori è piuttosto diffusa. Fatale che qualcuno di questi si sia rotto i coglioni di paludi, acquitrini, del fastidioso rumore di quelle boat con le grosse eliche che le infestano per regalare emozioni forti ai malcapitati turisti.
Un alligatore è prospettiva da prendere in considerazione. Posto che uno abbia le capacità di addestrarlo a tenere alla larga i testimoni di Geova, che alle 7 di mattina citofonano per portarti, nemmeno fosse una pizza, la salvezza a domicilio, mostrando la sua simpatica dentatura ai signori in camicia bianca e cravatta nera, scarpe nere anch’esse ed ovviamente tirate a lucido. Oppure per dissuadere la pattuglia dei vigili urbani che ha pensato bene di recapitarti il verbale dell’autovelox, il cui importo se la gioca con una rata di mutuo.
Un alligatore, rappresenta inoltre un valido monito verso i ladri. Dubito che costoro, a digiuno di tecniche da circo, si ritengano si fortunati ed impavidi dal tentare comunque lo scavalco in giardino, e in tal senso, a breve, potrebbero apparire fuori dai cancelli delle abitazioni, delle targhe tipo quelle che raffigurano razze canine non proprio classificabili come “di compagnia”, con la loro immagine.
Il giorno del loro, definitivo, riscatto, è sancito da una stupida barzellettina che recita pressappoco cosi, c’è un alligatore che entra in una boutique del centro, e chiede ad una terrorizzata commessa, mi scusi, avete per caso quelle polo con lo stemmino di un ometto ?
Sull’irruzione di questo tipo di animali nella vita domestica dell’homo-metropolitanus, tanto si è detto, e nell’immaginario collettivo non si contano le storie (leggende metropolitane o meno) che narrano di animali esotici trovati in contesti urbani, grazie ad improvvidi padroni. Boa, scimmie, struzzi, varani, la gioia degli etologi.
La notizia, vista la zona, non è però cosi eccezionale come vuol sembrare. Nelle Everglades (regione dello stato della Florida) la presenza di alligatori è piuttosto diffusa. Fatale che qualcuno di questi si sia rotto i coglioni di paludi, acquitrini, del fastidioso rumore di quelle boat con le grosse eliche che le infestano per regalare emozioni forti ai malcapitati turisti.
Un alligatore è prospettiva da prendere in considerazione. Posto che uno abbia le capacità di addestrarlo a tenere alla larga i testimoni di Geova, che alle 7 di mattina citofonano per portarti, nemmeno fosse una pizza, la salvezza a domicilio, mostrando la sua simpatica dentatura ai signori in camicia bianca e cravatta nera, scarpe nere anch’esse ed ovviamente tirate a lucido. Oppure per dissuadere la pattuglia dei vigili urbani che ha pensato bene di recapitarti il verbale dell’autovelox, il cui importo se la gioca con una rata di mutuo.
Un alligatore, rappresenta inoltre un valido monito verso i ladri. Dubito che costoro, a digiuno di tecniche da circo, si ritengano si fortunati ed impavidi dal tentare comunque lo scavalco in giardino, e in tal senso, a breve, potrebbero apparire fuori dai cancelli delle abitazioni, delle targhe tipo quelle che raffigurano razze canine non proprio classificabili come “di compagnia”, con la loro immagine.
Il giorno del loro, definitivo, riscatto, è sancito da una stupida barzellettina che recita pressappoco cosi, c’è un alligatore che entra in una boutique del centro, e chiede ad una terrorizzata commessa, mi scusi, avete per caso quelle polo con lo stemmino di un ometto ?
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