30/11/09

Queste sono le leggi di cui il paese ha bisogno

Nei giorni scorsi, nascosta fra le pieghe di una gran mole di notizie, ne è apparsa una relativa ad una proposta di legge, pare presentata da un esponente della Lega, volta a reprimere il fumo mentre si è alla guida. La motivazione, al di là di una condivisibile preoccupazione per gli eventuali passeggeri (in ispecie se minori) esposti ai danni del cosidetto fumo passivo, sopratutto per eliminare una causa di distrazione per chi guida.

La cosa che trovo curiosa, è che la distrazione oggi la tecnologia è in grado di abbatterla, o quanto meno di ridurla notevolmente. Attraverso un paio di apparati, che se davvero fosse questa la preoccupazione dell'estensore della proposta di legge, avrebbero il potere di azzerare tutte le sue ansie.

Alludo al dispositivo che regola automaticamente la distanza di sicurezza dal veicolo che precede (strumento indispensabile per chi, non vivendo a Roccacannuccia di sotto, è costretto dall'insensata politica dei nostri urbanisti, a quel piacevole intermezzo della giornata costituito dalle code), e che viene per ora montato solo come optionale su auto di prezzo medio alto, e uno straccio di bluetooth (sistema vivavoce) che potrebbe essere montato, di serie, già dalla fabbrica.

Sono due accessori che per il loro impatto sul livello di attenzione alla guida potrebbero benissimo andare incontro all'intenzione che sottende la proposta di legge leghista.

Chiaro che se nessuno ad oggi, abbia pensato a sfornare una leggina (e meno male che nello stesso partito milita un signore, che è remunerato per "semplificare"), che imponga alle case automobilistiche di montarli, entrambi, di serie, forti sono i sospetti che la loro lobby sia davvero forte.

Fumare fa male, indubbio. Fare cassa, preoccupandosi della concentrazione, quando questa può essere delegata (per ora solo a beneficio di chi ha capacità di spesa più alte), lo fa di più.

17/11/09

Ma perché non ve ne restate a casa ?

la nave russa bloccata dai ghiacci, from BBC

















E’ di ieri, poi dici che le superstizioni non valgono: era il 17, la notizia che una nave da crociera sovietica è rimasta bloccata in quel dei ghiacci dell’Antartide.
Per la gioia dei pinguini e delle foche monaca residenti, il centinaio di ospiti, turisti sudditi di Sua Maestà la Regina e anche paganti dell’insolita crociera, che saranno felici di avere un valido motivo per procrastinare il rientro, insieme ad una troupe della mitica BBC (che per ironia della sorte è uno dei pochi canali che il mio digitale terrestre mi consente di ricevere, forse consapevole del disastroso stato del mio inglese).

Ora, resta da chiedersi cosa spinge esseri umani, sicuramente adusi a siffatte temperature, a investire dei denari (non sappiamo quanto faticosamente sudati) per concedersi l’emozione, tutta particolare, di restare bloccati nella “parte più bassa della palla”, in balia dei venti cui affidare l’eventuale disincaglio.

Scorte a bordo non ne dovrebbero mancare, basta essere dotati di un briciolo di acume per prevedere siffatte evenienze. Possibilità di scendere per fare due passi, posto che una lastra di ghiaccio sopporti il grazioso peso di qualche signora magari con un passato da lanciatrice del peso olimpionica, o per infilare nel classico buco nel ghiaccio una lenza e integrare in tal modo
la plumbea dieta del cuoco di bordo, esperto in ricercatezze degli Urali.

Ecco, è di fronte a notizie del genere che uno reprime l’invidia per la distanza che costoro hanno messo fra se stessi e il resto del mondo, liquidando il tutto con la più spontanea delle domande:

Ma perché non ve ne restate a casa ?

Stasera, pesce

spuntino di mezzogiorno









Adesso, scateniamoci con la retorica...per tutti i porci arriva
il giorno di San Martino...tanto va la gatta al lardo...guardati
dalla furia dei calmi, e via di luogo comune.

Ma davvero le immagini scattate da un bravissimo fotografo
in quel del Serengeti (no, non è una marca di occhiali da sole,
peraltro costosissimi), ma un parco naturale della Tanzania, hanno
dell'inusuale.

Da notare che la proverbiale mansuetudine
dell'ippopotamo, uso condividere la groppa con graziosi
uccellini che si sfamano di ciò che resta aggrappato sulla stessa,
in questo caso, mal ha digerito la passeggiata dell'incauto
anfibio sulla propria ed altrui schiena.

Come dire....e checazzo ! lo vedi che stamo a fà er bagno, no ?

qui tutta la sequenza (dal sito corriere.it): clicca

16/11/09

Switch-off


Sono mesi che terrorizzanti messaggi contenenti questa parola ci vengono ammanniti (no, non è un parente) dalle primarie reti tv nostrane.
A breve, da Aosta a Caltanissetta entrerà nel nostro vocabolario comune, cosi come lo stesso movimento, quello di entrare, sarà compiuto dai nostri soldi verso le casse di coloro che vendono un paio di cose (a seconda delle tasche): un decoder, o un televisore dotato di decoder incorporato.

Nel primo caso, te la cavi con meno di quanto occorre per una cena di pesce. Nel secondo, a meno che tu non vada a cena al roof dell’Hilton, con quasi la stessa cifra.
Pagare per essere informati.
Si dirà, beh ? che scoperta è ? Anche pagando il canone, infondo, paghi per essere informato.
L’informazione si paga, ha un costo.
Certo, c’è la cosiddetta free press, quei tabloid che ti regalano se prendi la metro. Ma lì devi leggere, e stando a quanto lamentano un po’ tutti (ultimamente anche la Presidenza del consiglio, con la sua campagna “Passa parola”), non è che l’operazione sia molto diffusa.

Per startene in poltrona, in canotta, birra e rutto libero di fantozziana memoria, devi pagare.
Cosi sarà che uno tornerà ad apprezzare quanto gli viene dato. Se è gratis, viene da pensare, non vale niente, è gratis appunto. Se pago, forse, presterò più attenzione a quanto mi viene offerto in cambio.
Per ora dal mio decoder (si, ho eseguito pedissequamente le operazioni richieste) sono spariti tutti i programmi di mediaset (beh…sai che dramma…) ma soprattutto La7, che invece potevo vedere solo in analogico (va a capire dove diavolo hanno piazzato le antenne…).

Domani salirò sul tetto. Forse acquisterò una nuova antenna logaritmica, provando a collegarla con quella esistente, nella vana speranza di captare nell’aere, i segnali spariti dal mio televisore.
Poi, dopo un po’ viene da chiedersi: “…e se lasciassi le cose cosi come sono ?”.

11/11/09

Si parla troppo di silenzio, di Aldo Nove.
















[per problemi di server, e non solo, l'esperienza della bottega di lettura riparte su una nuova piattaforma: qui. Questa è la mia lettura del titolo del post].

Settimana scorsa, per lavoro, ero a Milano. E’ una città che mi piace, e con la quale ho avuto uno di quei flirt a distanza. Ogni volta che ci torno mi sembra sempre più viva, pulsante. A Milano, fino a fine dicembre, c’è un’antologica su Edward Hopper. Non sono riuscito a vederla. Mi riprometto di farlo a Roma, dove è prevista per febbraio 2010. Ho portato con me questo libro, leggendolo nei tragitti in metro.

[continua a leggere in bottega di lettura]

01/11/09

Alda





"e la non ragione ha sempre fatto il mondo!"