09/06/10

La colpa è di Brautigan

La colpa in senso lato. Brautigan ha scritto La casa dei libri, (che consiglio a chiunque sia interessato a letture apparentemente leggere ma non prive di spessore).
Brautigan, in quel libro, scriveva di una strana biblioteca. Un posto dove invece di prendere libri in prestito, la gente andava a depositarli. Persone fra le più strane. Borderline, con testi dai titoli improbabili.

Ecco, l'idea è partita da lì. Scrivere di una fantomatica casa editrice (un nome a caso: Cletus Production) il cui comitato di redazione è composto da gente variegata, e che esamina (con esiti inevitabilmente esilaranti) altrettanti titoli, discettando amabilmente dei rispettivi abstract.

Testi, sia chiaro, che non vedranno mai la luce per davvero, ma che vivranno, come per magia, per il tempo di qualche breve racconto (sketch).

Le idee vengono mentre guido. A volte basta uno spezzone di dialogo mentre giro freneticamente le stazioni dell'autoradio. Da qualche sguardo, situazione, tic di vita comune, in giro per le strade, in coda alle poste, in farmacia, al bar di un autogrill. Si incarica la realtà di fornire lo spunto. La creatività fa il resto.

Per colpa della pigrizia atavica che mi porto appresso, circoscrivere in un perimetro rassicurante, anche se abusato, la breve vita di questi testi (che sia chiaro, sono testi che avrei voluto scrivere io, tutti, dal primo all'ultimo) rappresenta l'escamotage più a portata di mano per dar vita, nel solco della serialità, di un altro, spero divertente, tormentone.

Qui qualche “assaggio”
UNO, DUE, TRE,



qui ce ne sono diverse in sequenza

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