Sto invecchiando. E inguaribilmente mi diverto a leggere i
sottotesti delle pubblicità. Non per una sorta di necrofilia sviluppata negli
anni, sol perché, a sera, accendo la tv.
E in tv, ci sono gli spot. Anzi, la tv è quella cosa che
fanno fra un pubblicità e l’altra.
E’ un discorso lungo. E non credo sia questa la sede. Prendo
atto.
Italia, land of quattro. Detta da una voce di quelle che non
ammette repliche. Ma fa riflettere. Anzi, è bene riflettere, ognitanto, perché non
c’è niente da capire: se non sei del tutto rincoglionito, siamo arrivati all’esplicito.
“E’una tedesca!” dice una Shiffer alludendo ad un’altra autovettura.
Il sottotesto. E’ quello il nucleo, il centro esplosivo che propala
dallo schermo fino ai più impervi recessi delle sinapsi italiane.
Chi lavora nella pubblicità col cazzo, come dicono, che è
solo uno strumento. Si, il brief può anche essere imposto dai rispettivi
feudali Uffici Marketing. Siamo terra di conquista, si era capito.
Dove non arriva la sfrontatezza del responsabile Marketing,
stretto sulla graticola dell’ordine di scuderia del contenere il budget, ma di
raggiungerlo nello stesso tempo (buffo no? La stessa parola a sottendere un
obbiettivo ed una capacità di spesa: cosa sono? La stessa cosa, infondo?) ci
arriva il copy.
E allora si, facciamoci del male. Cos’è sto sciovinismo d’annata.
Via. L’Italia è land of quattro. Quattro chi? Amici al bar? (e se si, di dove?
Bruxelles?).
Il testo lambisce vette di imbecillità. Tutto proteso ad
enfatizzare le capacità di un auto che resta indifferente al clima e alle
condizioni della strada, arriva a magnificare la bellezza della guida tanto più
converrebbe restarsene comodamente in casa, sulla poltrona, a fare la settimana
enigmistica (che come recita il claim inossidabile, almeno “tiene allenata la
memoria” che tanto bene fa).
Sono le mani di una casa automobilistica estera (si, d’accordo,
anche tedesca) sul territorio nazionale, oltre che semplicemente sui suoi
abitanti coglioni. E’ Land of quattro. Quattro.
E voi siete solo, come sosteneva un cancelliere di tanti anni fa, una
mera espressione geografica. Siamo una quota di mercato. E ci blandiscono, perché
poi è vero: facciamo schifo, ma al nostro portafoglio ci tengono. Anzi, tengono
soprattutto a quello. E pertanto, al fine di lobotomizzarci, vogliono farci
credere che se il futuro è fatto di dissesto geografico (orografico, per la
precisione) occorre tassativamente dotarsi di un auto che non abbia solo due
ruote motrici, ma appunto ben quattro.
Ecco allora che al semplice apparire dello spot, spengo, o
giro proprio.
Per poi beccare Claudia Shiffer. Gran bella donna.
E’ una tedesca.
Nessun commento:
Posta un commento